Kaiser

Quei fulminati dei Neurodisney – atipica band di capelloni con i capelli corti e le t-shirt senza nessun fottuto brand sopra – erano evidentemente appassionati di cinema. E non solo di serie z, come tendereste involontariamente a pensare. Negli anni novanta, ispirati dalla mitologica figura di Kaiser Soze (o Keyser Soze, o come vi pare), il criminale inafferrabile de I soliti sospetti interpretato alla perfezione da Kevin Spacey, i cinque paladini sestesi del rock duro e delle grasse pernacchie al music business hanno inciso cotanto spumeggiante brano, tutto da ascoltare. In apertura, tanto per ribadire, un campione di un fantastico dialogo tra due personaggi di ‘Rapina a mano armata’, geniale film del 1956 diretto da un certo… come si chiamava… ah, Stanley Kubrick 🙂

Poteva il vostro idolo Truck Driver non darvi una buona dritta musicale? Certo che no. E allora su, ringraziate veloci e poi fuori dai coglioni. Sto chattando con una tipa del Texas, la cui thumbnail mostra pantaloncini di jeans mozzafiato e un sorriso largo almeno venti centimetri, e chiappe incollate a un Renegade rosa fiammante che mi sta facendo vibrare come un Minipimer…

…che sia la nuova Daisy di Hazzard, cristo santo??

Ecco il brano: Kaiser

Rock’n’roll!

Visitor

Quando ero ancora solo un giovane autotrasportatore, ho avuto un periodo di totale ossessione per l’ufologia. E certo, cosa vi aspettavate dal vostro campione di tamarraggine in abbondanza di tempo libero? Pensate che prima degli UFO – parola degli esperti di cattivo gusto – nella top 3 tamarra dello Stivale c’è solo la cosiddetta penna (leggi impennata) con lo scooterino, seguita dal cappellino da baseball allacciato stretto e solo appoggiato alla metà superiore del cranio, che piace tanto ai giovani d’oggi dal cellu strafigo e dalla vita dei pantaloni ad altezza inguinale. Mica male, no? Sono sempre stato avanti, come truck driver…

Dunque UFO, dischi volanti, circle crop, cospirazioni, agenti segreti CIA, Area 51, Roswell e via dicendo fanno parte – eccome – del mio sobrio, lineare immaginario di uomo contemporaneo. Ora non vi sto a girare riferimenti bibliografici o pagine web di rilevanza, tanto non ve ne fotterebbe niente a riguardo (e io manco me li ricordo), ma vi metto qui sotto una canzone ‘ufologica’ dei tenebrosissimi Neurodisney, probably the best band on the planet. Solo il pianeta non lo sapeva. E, ancora oggi, non me ne sembra pienamente cosciente. Ed ecco perchè avremmo dovuto rivolgerci a intelligente sconosciute, noi amanti del rock duro e puro, allora come ai giorni nostri.

Ma ormai è tardi, e quel che è stato è stato. Intanto sentite come pompa ‘sto pezzo. C’è gente in giro che lo canticchia ancora oggi. Tipo… io! 😀

C’è un alieno tra di noi

C’è un alieno tra di noi

Lui si veste come noi

Si comporta come noi

http://kiado.tumblr.com/post/372769104/neurodisney-visitor-1997-13-anni-fa-alla

La realtà

Proseguiamo la rassegna sonora sulla band di mio cugino rock star, i Neurodisney. Ricordo ancora: quando sfrecciavo contromano sul Viale Monza con il mio Ape Car truccato, un giorno sì e uno no, lanciando scamorze e soppressate ai salumieri e ai formaggiai in lista consegne per arrotondare lo stipendio da pusher davanti al cimitero nuovo, mio cugino rock star invece si rinchiudeva con i suoi soci in cantine ovattate a suonare per ore e ore, e a degustare la mia mercanzia (no, non le scamorze :D).

A ognuno la sua passione.

Adesso ascoltatevi ‘sto pezzo, intitolato ‘La realtà’. Al tempo, ricordo era uno dei preferiti della dozzina di avventori medi dei loro concerti (una decina tra parenti sconfortati e amici costretti a forza + un paio di jolly a data). Forse perchè prende in giro i finti ‘alternativi’. O forse perchè ha una melodia accattivante. Ditemi voi.

Dai che se vi piacciono i loro pezzi, prima o poi faremo una petizione per acclamare a furor di popolo la reunion dei Neurodisney! Che cazzo, la fanno cani e porci, perchè dei quarantenni panciuti dell’hinterland milanese no? Scommetto che dal vivo, adesso come adesso, sarebbero divertenti (nel senso che ci faremmo tutti delle gran risate).

Rock’n’roll

http://kiado.tumblr.com/post/2963108232/neurodisney-la-realta-1997-trasformiamo-i

Shining

Per me (truck driver) è il film più fico di tutti i tempi. Ancora più fico di Borat. Ma non starò qui a decantarne lo splendore, visto che lo hanno fatto in almeno un paio di milioni prima di me. Io sono un trend setter, mica seguo gli altri… tzè! Semmai indico una via, un nuovo percorso 🙂

Anche per il mio gruppo preferito, i neurodisney, ‘sto film era una fonte di ispirazione. Tanto che c’hanno fatto una canzone, molto gradevole invero. Un pò pop, un pò punk, un pò metal, un pò… boh. Però fica.

Ascoltatevela qui. Non sarete più gli stessi, dopo.

(thanks kiado for your tumblr!)

Lui è peggio di me

Da oggi in poi, a cadenza quindicinale (circa) linkiamo la pagina del free press messinese Ufficio Spettacoli dove esce un botta e risposta fra il giornalista senza peli sulla lingua Alessio Caspanello e Kai Zen g aka Guglielmo Pispisa (o viceversa).

Qui il pezzo di questa settimana e qui i precedenti.

Calibro 35

Aahh… che band!

Mai visti dal vivo? Vedeteli! Per chi è della zona, stasera (8 settembre) saranno al Carroponte di Sesto San Giovanni – http://carroponte.wordpress.com/2010/09/07/calibro-35-blastema/

(da Wikipedia)

I Calibro 35 sono un gruppo funk, jazz, alternative rock italiano formatosi nel 2007 a Milano. Il loro sound è ispirato dalle colonne sonore di molti film di genere poliziottesco tipici dell’Italia degli anni settanta.

Il loro primo album dall’omonimo titolo Calibro 35 è uscito nel 2007. Nel 2008 registrano una versione del brano L’appuntamento, originariamente interpretato da Ornella Vanoni, con la voce di Roberto Dell’Era. Nel 2009 registrano una versione di Tutta donna, originariamente interpretato da Lola Falana, con la voce di Georgeanne Kalweit.

Il loro legame con l’arte del cinema viene sigillato con la loro partecipazione, con musiche originali, alla colonna sonora del film Said, co-produzione italo-spagnola. Partecipano anche a diverse raccolte, tra le quali Il paese è reale, progetto ideato da Manuel Agnelli degli Afterhours.

Nel 2009 il gruppo intraprende il suo primo tour nel Stati Uniti, dove suonano all’HitWeek Festival di Los Angeles. Altre date al Nublu e allo Zebulon, prestigiosi club di New York. Sempre negli USA partecipano alla trasmissione radiofonica Morning Becomes Eclectic dell’emittente KCRW: una delle trasmissioni di musica live più importanti.

Nel 2010 esce il loro secondo album Ritornano quelli di… e nello stesso anno il disco esce in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Sempre nel 2010 aprono il concerto milanese dei Muse a San Siro.

Formazione:

Massimo Martellotta, chitarre e lapsteel 

Enrico Gabrielli, organi e fiati 

Fabio Rondanini, batteria

Luca Cavina, basso elettrico

Tommaso Colliva, controlli in regia

Discografia:

Album

2008 – Calibro 35 (Cinedelic Records, CNCD14, CD)

2010 – Ritornano quelli di… (Ghost Records, GHST 035, CD)

Compilation

2009 – Il paese è reale

2010 – La banda del brasiliano

Singoli

2008 – I milanesi ammazzano il sabato

2009 – Tutta donna – Calibro 35 e Georgeanna Kalweit

Io li odio i nazisti dell’Illinois

Bonnot – Intergalactic Arena

Questo ragazzo l’ho conosciuto molti anni fa, per le strade battute dai gruppi di rock incazzato in ‘sto paese di mozzarelline dietetiche. Lui giovanissimo e bassista, io basso e basta. Abbiamo suonato insieme molte volte, lui con i Sovversione, io con gli indimenticati (e insostenibili) Neurodisney, condiviso pubblici di cinque/sette persone paganti e sbranato insieme deliziosi piatti di pasta scotta prima di cominciare. E fiumi di vinello, ovvio.

Bonnot fa parte della specie umana che preferisco: caldo, generoso, umile, entusiasta. Piano piano, passo dopo passo, si è fatto strada non solo nell’hip hop – dove è già un mito grazie agli Assalti Frontali – ma anche in generi diversi, magari più complessi e raffinati. Nell’elettronica, nel drum’n’bass, nella classica contemporanea, nel jazz d’avanguardia. Si è fatto strada perchè ci crede, perchè lavora sodo, ama la musica, è generoso. Perchè ha messo i rapporti umani davanti a tutto. E perchè ha gusto. E SPACCA. Non ci credete? Sentite qui:

http://xl.repubblica.it/dettaglio/80196

Intanto segnatevi il nome e il disco. Esce in questi giorni, venerdì prossimo c’è la presentazione a Bergamo. Ah, e l’altro giorno ha suonato qui, così tanto farvi calibrare il tipo:

http://www.maxxi.beniculturali.it/maxxi29maggio.htm

Vai fratello, pettinali tutti. Senza pietà.

neurodisney – vivere in basso

Prima di essere camionista ero operaio incazzato al microfono di un’oscura band dell’hinterland milanese 😀

Sentite qui che roba, già che siamo in piena epoca di revival (thanks KiaDo):

http://kiado.tumblr.com/post/571618053/neurodisney-vivere-in-basso-1997-non-me-ne-e

(www.neurodisney.com per altre perle di saggezza sonora)

Coccodrillo

“I can’t believe I died last night, I’m fucking dead agaaaaaaain!”
(Peter Ratajczyk aka Peter Steele, 4 gennaio 1962 – 14 aprile 2010)