Sesso

Intanto come titolo funziona, no? Ma veniamo a noi. Il sesso è un tabù italico di portata nazionale. Inutile negarlo. E veline, hostess, escort, scosciate da telepromozione, tettone da programma calcistico, e ancora look aggressivi, vestiti sempre più sexy, stivali bondage da mistress disponibili ormai in ogni negozio non sono altro che la solita copertura. Can che abbaia non morde, dice il saggio, e mi permetto di concordare in questa circostanza. Non sono certo un bacchettone o un moralista, anzi di recente mi piace pensare di essere un camionista che flirta con la parola scritta (o uno scrivente che flirta con gli Scania, come preferite) ed è per questo che ho di che lamentarmi. A guardarmi attorno, sembrerebbe di vivere nell’epoca più sexy e spinta di tutti i tempi.

Altro che orge dei Romani o  rivoluzione sessuale di fine anni ’60. Corpi scolpiti e abbronzati, depilazioni a go-go, abbigliamento sempre più esplicito, locali di tendenza dove si mormora di performance sessuali da sussulto…

Mah… sarà. Perchè poi, andando in profondità, scavando nella notizia, insinuandomi scomodo tra le fitte maglie dell’apparenza, solo, impavido, come un vero reporter, come Bob Woodward e Carl Bernstein (a proposito, dove diavolo si è cacciato Carl? Qualcuno me lo cerchi… ), scopro che in giro di sesso se ne fa veramente poco. Cioè, sane scopate domestiche intendo. Mica cybersex, travestimenti, masturbazione accanita  e tutte le altre diavolerie. Almeno, stando alle dichiarazioni ufficiali raccolte a campione, dopo un paio di pinte tattiche per sciogliersi la lingua. Se ne fa poco, male, di fretta, di sbieco, alla cieca, senza soddisfazione, sovrappensiero, con troppi arnesi, stressati, senza poter respirare bene per via della maschera in lattice ecc… E allora, mi chiedo, dove sono finite quelle sane abitudini contadine di spedire a nanna la prole, spegnere la stufa sul presto, la sera, serrare per bene la porta della camera da letto, afferrare fianchi generosi e far cigolare le reti di vecchi letti in ferro battuto? Forse sono solo miti, ma ripensando alle mie estati toscane a casa dei nonni più che miti direi nitide memorie di tipo sonoro…

Dobbiamo recuperare semplicità e naturalezza anche nel sesso? Credo di sì. Innanzitutto, a mio modesto avviso, dobbiamo ridurre la complessità. Scomporre. Destrutturare. Animalizzare. Dai, per favore, sto cercando anch’io di fare il serio scrivendo questo post! Cosa vogliono dire adesso quei grugniti in faccia alla vostra fidanza, ridendo a crepapelle, mentre tutti insieme tu, lei, genitori, parenti, cugini, amici e cagnolino leggete i miei post alla fievole luce del monitor?

Voglio dire, di sesso non bisogna starne sempre a pensare. Parlarne sì, certamente. Non osate dire il contrario, amici maschi, o siete tagliati fuori dalla modernità sessuale così come la concepiscono le vostre compagne. PARLARNE, certo! Ma magari anche un pò di azione dopo, che dite? Tra l’altro, si sposa perfettamente con l’italica  politica del fare, per cui più attuale di così… Ecco, magari evitiamo la corruzione, se possibile. Oppure investiamone gli eventuali profitti giù al sex shop, piuttosto che da Roberto Cavalli per l’ennesimo completino da milanese magra, stronza e nervosa, cioè gli antipodi dell’essere sexy (più che sexy). A proposito, compatrioti: non si dice e non può essere SEXY SHOP… che cosa sarebbe, un trilocale pian terreno ad uso commerciale dallo charme irresistibile? Un gran pezzo di immobile? Con generosissima scollatura della carta da parati? Lo shop è un negozio, e fino a qui ci siamo. Se vende oggetti e materiale di tipo sessuale, sarà allora un SEX shop.

E andateci qualche volta, va. Non è roba solo per maniaci, pervertiti e camionisti (oops). Aiuta a sdrammatizzare e può fare venire buone idee. E poi animalizza, appunto. In altri paesi ho visto coppiette normali entrarci mano nella mano, romantici. Osservare con attenzione le novità. Valutare prodotti che potrebbero interessare. Da noi invece le vetrine dei sex shop vengono tappezzate all’inverosimile, manco fossero parti anatomiche intime o posti di cui vergognarsi. Sono evitati da tutti e additati da tutti. E poi? E poi trans, escort, prostitute nude appoggiate a macchine di lusso per strada, con pattuglie di polizia o vigili a dieci metri di distanza. Oppure ore e ore con dita frenetiche sulle tastiere e occhi strabuzzati davanti al monitor. E la moglie (o il marito) che dorme, a poca distanza. Tanto lei (o lui) ha già fatto prima, con ogni probabilità. Non senti come russa beata?

5 thoughts on “Sesso

  1. a natale in inghilterra ho comprato un regalo per un amica in un sexy shop… ho chiesto alla simpatica commessa qualche consiglio, e lei ha cominciato a mostrarmi una serie di vibratori, spiegandomi le varie funzioni. ad un certo punto ne ha preso uno in mano, le si sono illuminati gli occhi e scuotendo la testa ha detto: this one is my favourite… e giuro. lo era. lo aveva scritto in faccia.

    cmq, in italia la gente ha il papa tatuato nel cervello. non c’è via di scampo.

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  2. 😀 hai proprio ragione.. e comunque immagino che la commessa viva libera e felice- non ci vuole molto, basterebbe gettare le ipocrisie nel cesso… almeno qualche volta. grazie per il commento

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  3. Ahhhh e ora stiamo a rimpiangere l’ipocrisia veneta degli anni ’60 che voleva le ragazze esperte in sesso anale ma vergini [leggasi imene intonso] vero? 😀

    Oltre la morale cattolica [che poi non so quanto sia presente nella vita di ognuno boh… nei secoli scorsi si additavano proprio gli italiani di avere costumi alquanto discinti, specie i romani] direi che c’è una stronzaggine dilagante… tutti pensano di essere speciali, tutti a farsi castelli in aria.

    Le ragazze che se la tirano, i ragazzi che ormai hanno imparato e se la tirano pure loro… ma che razza di tristezza. Una vita con indosso una maschera [e manco quella in lattice], una repressione costante dei propri istinti.

    All’università c’era una ragazza canadese nel mio stesso corso… per lei il sesso era puro divertimento, lo faceva con chi voleva e quando ne aveva voglia senza pare.
    Ecco quella era una Donna con la D maiuscola, chi mostra in discoteca, chi parla parla ma poi senza X5 non si combina nulla… bhe ecco… quelle sono TROIE [con tutte le lettere maiuscole].

    Oh e s’intende stesso discorso invertito per i ragazzi… perchè ho visto pezzi d’idioti figli di papà e emerite teste di minchia rifiutare ragazze supersimpatiche e carine perchè non erano “fighe abbastanza per me”.

    E ora… una birretta, panino esagerato e poi via sul lago di garda in cerca di qualche tedesca! 😀 😀

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  4. Mah, a mio avviso, finché il meccanismo resta uguale e contrario a quello dell’età vittoriana, non se ne esce. Gli errori del puritanesimo sono 1) di considerare il sesso un fatto pubblico, sociale e 2) di dare dei giudizi. Che uno dice: prima ancora di arrivare a dare dei giudizi, azzo ne sai di quello che fa la gente a letto? Funzia così, con la sola differenza del mito del gaudio al posto del mito della castità.
    Entrambi meccanismi che, mi spiace dirlo, non mancano dal tuo pezzo: dal generalizzare e estendere all’intera penisola le confessioni dei tuoi amici davanti a una birra, al macinare giudizi suo tuoi nonni che scopavano “bene” a contrario della fighetta che scopa “male”.
    Credo che se ne potrebbe provare a uscire con un altro approccio, quello che considera il sesso qualcosa di intimo, privato, personale, e soprattutto qui-e-ora. Poi se ne può sempre parlare, ma si corre il rischio dell’omologazione, della precettistica.

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  5. mi piace il tuo commento, grazie! ma guarda che questa – truck driver – non è una rubrica di cose giuste da dire, è solo una rubrica di cose… anzi, direi una rubrica di cose con commenti intelligenti 🙂

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