Monogamia

…E che, pensavate il vostro camionista di fiducia non arrivasse a parlarne? 🙂

Questo è il mio pane, fratelli. Come Berlusconi per Santoro, o l’eucarestia per Benedetto XVI. A ognuno la sua cosa, per ognuno uno specifico campo d’azione: pragmatismo, specializzazione, mica pizza e fichi (chissà da dove arriva ‘sto cazzo di modo di dire che non esisteva quando ero piccolo – come la rucola – e che invece ha conquistato il mondo. E mi piace, tra l’altro).

Dunque, io e la mia signorina, cameriera in un highway restaurant ecc. ecc., siamo una coppia molto aperta e alla mano. No, amico bavoso che stai leggendo: non vuol dire che puoi toccarla mentre fa bunga bunga. Le sue esibizioni sono private e solo per il sottoscritto, dunque tocco solo io; al massimo puoi guardare di nascosto (nel senso che se ti becco ti gonfio come una big babol). E siamo anche obiettivi e franchi con noi stessi: dicono faccia bene alla coppia. E allora una sera ci siamo messi entrambi a bere birra, fumare sigarette che fanno ridere e sparare un sacco di cazzate, mentre le bimbe dormivano beate nella loro stanzetta. Io ho messo su prima i Fu Manchu e poi i Verdena, così, per spiazzarla, e ho abbassato il volume solo quando ho interpretato la gesticolazione del dirimpettaio del nostro balconcino, che mi avvisava del tremolìo di vetri e finestre. Ah ecco cos’era quel brusìo sotto ‘ste chitarre a mille…

“Pensa come sarebbe diverso, se nella vita si cambiasse partner ogni… cinque, dieci anni massimo.”

“Sarebbe una figata, cazzo!”

“Ehi, cosa vuoi dire?” Mi tira una pezza in testa, mentre le passo la lattina da 50 cl di qualche birra low cost bavarese.

“Voglio dire che si arriverebbe alla fine della vita ancora innamorati e saltellanti, invece che incazzati e consumati dentro. Piallati dalla asperità della vita. Incasellati in un’esistenza controllata solo per far fede al grande compromesso della coppia stabile.”

“Sei proprio uno stronzo, però c’hai ragione.”

“Certo che ho ragione. È tutta ipocrisia, sorella. Anzi, no, non è nemmeno tanto colpa nostra. Delle singole persone, dico. È che per qualche motivo abbiamo deciso – come razza umana – che per essere felici nel profondo, per percorrere la giusta via e non avere rimpianti e rammarichi, insomma per essere brave persone bisogna stare con lo stesso partner per tutta la vita.”

“Be’, romantico. A me piace questa idea. Dà un senso alle cose.”

“Anche a me piace! Ma non funziona, cazzo. O meglio, funziona molto di rado. Tipo noi, intendo.” Le faccio l’occhiolino, lei mi tira un pugno nello stomaco. Forte, porca puttana… Ma sei impazzita?

“In effetti uno potrebbe consumare il suo amore, inebriarsene fino a quando ce n’è e poi semplicemente trovarne un altro. Senza rancore o strascichi. Si volta pagina.”

“Appunto. E la storia dei ricordi da condividere, dell’invecchiare insieme ecc. ecc. sono tutte stronzate. I bei ricordi li cancelliamo in un baleno, forse rimane qualcosa come subconscio, ma nella vita quotidiana conta purtroppo di più l’incazzatura di ieri. Il tradimento della settimana scorsa. La bolletta non pagata. Le chiavi che hai perso come una stupida, e via dicendo. E nelle dinamiche di coppia è così, vero? Una volta inquinato il pozzo, è difficile tornare indietro ed avere ancora acqua limpida.”

“Vero. E quindi? Che facciamo, ci lasciamo? È già una vita che siamo insieme… io mi sono un pò stufata, e ho un paio di manzi che mi ronzano attorno in ‘sto periodo, se proprio vuoi sapere.”

Le tiro un orecchio forte, mentre scoppiamo a ridere. “Cosa stai dicendo? Prima di tutto i manzi non ronzano, signorinella. E poi non fare la spiritosa, anch’io conosco gattine che miagolano e  mi farebbero volentieri le fusa… SAI?”

Mi guarda di sbieco, ridendo. “Attento che le gattine graffiano…”

“E allora? Mi faccio graffiare, e quando mi scoccio cambio gattina. Appunto.”

Un ceffone, neanche troppo piano. “Bastardo.”

“Grazie.”

“E quindi?”

“E quindi un cazzo, sorella. La mia ipotesi è convincente, non è vero? La monogamia è una forzatura. È innaturale. Non ha senso. Ma c’è un problema.” E con il pollice indico la stanza alle mie spalle.

“I figli.”

“Certo. Non è colpa mia se i cuccioli d’uomo non sono come quelli di animale, che dopo un breve imprinting e un periodo attaccati alla mammella della madre, vengono sbattuti a calci in culo in mezzo alla savana, e se la devono cavare da soli. Altrimenti ci lasciano le penne. I cuccioli di umano invece ti si attaccano addosso e – perlomeno in Italia – non si schiodano fino al matrimonio (se mai si sposeranno). Vanno cresciuti, educati, lavati e vestiti. Chiaro che sotto questo aspetto il cambio periodico di partner sarebbe traumatico, da evitare. Ed è solo perchè siamo abituati così, ad un nucleo familiare stabile, non che in termini assoluti sia per forza giusto: non mi sembra sia una grande idea neanche vivere in un contesto stabile dove madre e padre si prendono a pesci in faccia, o si ignorano totalmente.”

“Perchè mancherebbe l’amore, che invece forse ci sarebbe altrove.”

“Esatto. Però non possiamo osare, come persone, e mettere in discussione quanto sopra. Non possiamo e forse non vogliamo veramente: anch’io non vorrei  mai che le mie figlie crescessero lontane da me.”

“E quindi? Si sta insieme per i figli?” 

“Be’, si sta insieme per l’idea di famiglia, che antiquata e italiota quanto vuoi, è pur sempre una gran bella idea. No? L’innamoramento è una sensazione più bruciante, senza dubbio, più eccitante e ambiziosa, questa della famiglia invece è accomodante, avvolgente, compassata. Buona da gustare a poco a poco, tipo un pezzo di taleggio da sciogliere in bocca, hai presente?”

Mi sorride: “Ti amo, Truck Driver.”

Le sorrido: “Anch’io, piccola. Ho deciso di rinunciare ai miei prossimi quattro o cinque innamoramenti per te, sai? Prova a pensare: cinque donne bellissime, attraenti, formose, una bionda, biondissima, una mora, riccia e mediterranea, sì… poi un’africana, nerissima e statuaria, e una asiatica direi.. sì, asiatica non può mancare. Perchè sotto certi aspetti…”

Un altro ceffone. “Bastardo.”

La abbraccio forte e le sospiro nell’orecchio che stavo scherzando. Ci dondoliamo felici, immersi nella bambagia dell’idea di famiglia. Fanculo alle critiche alla monogamia (almeno per il momento). Però c’è una cosa che non riesco a togliermi dalla testa, cazzo.

“E chi sarebbero ‘sti manzi stronzi che ti ronzano addosso, sentiamo?”