BB

image È normale che in un mondaccio e in un’epoca come i nostri – dove la gente vive su Whatsapp e Facebook e si dimentica di scopare, la sa tutta sempre e solo lei, si indigna e grida allo scandalo ogni due per tre (senza saperne una cippa, in realtà), non legge, non ama, non si rilassa e in sostanza non è serena per niente – sono sempre più diffusi e popolari concetti e pratiche fisiche e spirituali provenienti da lontano, da Oriente.

Non che lì sia tutto splendido, eh? Tutt’altro. Ma la loro storia è così diversa dalla nostra, il loro approccio alla vita, l’attitudine agli impevisti, alle avversità. Sono di certo meno sboroni e più umili di noi da quelle parti (mediamente). Meno ossessionati da sé stessi. Meno importanti.

Bello. Mi piace.

Per cui da anni ormai il vostro amato Truck Driver, accanto alle usuali lunghe sessioni di Schiaffo del Soldato, agli spalti delle gare di lotta tra galli cedroni (con scommessa) e al lapdancing estremo, si ritrova sempre più spesso solo e volutamente isolato, in penombra, nel silenzio, a osservare estasiato la rugiada scivolare su tenere foglie d’erba di campo, in posizione del loto, e a sentire rimbombare nella testa in continuazione il conteggio in sanscrito delle lunghe respirazioni… chatuari…. pancha….

Sì ma, che vi credete, che mi sia quindi rammollito del tutto? Che abbia assorbito anche pari pari la dolce arrendevolezza di yogi e santoni e il loro perenne sorriso ebete, con i quali rispondono a qualsivoglia provocazione o asperità?

Giammai. Sono sempre quello del Pan per focaccia, dopo tutto.

Ispirato dal Dudeismo del Grandissimo Lebowski e dal modesto ma scalpitante vissuto personale, ho pensato bene di adattare alcune pratiche vicine a India e Buddismo alla mia occidentale, sgradevole persona. Una sorta di personalizzazione della fede. Un incontro di visioni del mondo. Un’accozzaglia indegna, diranno a ragione i detrattori. Embè? Cosa volete che mi interessi dei loro commenti velenosi, ora che penso solo all’amore per l’Universo e la sua complessità? Certo, ho forse ancora qualche piccolo problema con alcune delle cose del quotidiano, tipo le auto in sosta sulle strisce o la merda non raccolta dei cani, ma l’Universo lo amo tutto indistintamente, potete scommetterci.

Buddismo Bastardo. BB. L’ho chiamato così. Quello che ci vuole.

Voi kaizenauti leggetene. Interessatevi. Iscrivetevi. Mandate pure 500 euro al sottoscritto: servono per marijuana e frutta fresca a chilometro zero, lo dico a scanso di equivoci. Trasparenza, cazzo, e non solo per i vestiti delle giovani adepte del Buddismo Bastardo.

Qui di seguito nel frattempo alcuni spunti sulle principali differenze tra Buddismo Classico e Bastardo:

Vi aspetto tutti, respirando ujjayi.

  • Sii gentile con gli umili e bastardo con gli stronzi. Basterebbe questa massima. Il Buddismo Bastardo è tutto qui. Perchè? Perchè gli stronzi devono soffrire in qualche modo, eh che cazzo… Ma fallo sempre con gioia. Mica devi essere stronzo con quella faccia lunga, quella sicumera… quel fastidioso cattivo umore. No. Fallo con gioia. Sereno. Paffuto. Manda affanculo con gioia. E poi vai a dormire il sonno dei giusti, come un bambino.
  • Puoi anche vestirti normale e non come un Hare Krishna.
  • La maggior parte della gente non capisce niente di ‘ste cose e ti prende per il culo: se c’è una discussione e tu sostieni la tua con decisione, dicono: ma come, non eri mica tutto yoga e positività, tu? No, sono curcuma, incenso e TANTI SCHIAFFI, se interessa.
  • Brava persona il Dalai Lama, ma puoi anche non spararti sei ore di fila davanti al Forum al 14 agosto per salutarlo insieme ai compagni di Ayurveda. Non è che se ti vede, tu sei salvo. Non è Padre Pio. Non esiste Padre Pio. Esisti tu e la tua inadeguatezza. Live with it.
  • Prendi tutto con misura. Le costine di maiale te le puoi anche mangiare, una volta. Anche la Pepsi la puoi bere (se proprio proprio). Puoi anche canticchiare Taylor Swift. Cioè, funziona come con tutto il resto: più esageri, più ti invasi, peggio è. Sarai inverosimile e ridicolo. Sii te stesso invece, che a ridicolo sei già a posto.
  • Prendi buddismo, yoga, ayurveda e sfruttale, cazzo! Come con tutto il resto, prendi, assorbi, rielabora, sfrutta, non diventare un invasato. Prendi quello che ti serve e butta via il resto. Non appartenere. E passa ‘sto cilum, cos’hai mangiato, il pollo?
  • Se non conosci il Mantra della tua lezione a memoria, impara solo l’ultima parola per ciascun verso e cantala forte, per il resto mormora indistintamente, che è come respirare ujiayi: vuol dire impegno e concentrazione. Qualcuno del gruppo lo saprà pur tutto per bene, ‘sto Mantra. Lascialo perdersi nella corretta (impossibile) pronuncia sanscrita. Sandarashita swatma sukhava bhode. Nishreyase Jangalikaya Mane Samsara halahala mohashantiye. Abahu Purushakaram Shankachakra..  Tu accodati. Ritagliati un posticino. Imboscati e fai comunque bella figura. Sì, proprio all’italiana.
  • Ancora con ‘sto cattolicesimo? Va bene che se vogliamo è la religione perfetta: fai tutti i peccati che vuoi, gola, avidità, adulterio, trans, bamba a colline, e poi due Padre Nostro e tre Ave Maria e sei a posto! Grandioso… Però che noia, che stress, che pancetta che ti viene! Cambia tutto invece, dì no alla zia e alla nonna, disiscrviti dalla Castagnata col Don. Vieni con me nel Buddismo Bastardo. BB è pace. BB è libertà. Con noi puoi continuare a bestemmiare qualsiasi Dio senza limiti, bere birra e ascoltare musicassette della tua musica preferita di trent’anni fa. Nessuno se la caca. Nessuno TI caca. questo è il bello. Non sei importante. Fai quello che vuoi.

Tanto poi raccogli quel che semini, fratella/o. Sempre e comunque.

Namaste.

 

 

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